domenica 16 dicembre 2018

IL MARE D'INVERNO

Mi piace il mare in inverno, ha un suo fascino, un suo perché.  Profuma il mare in inverno, profuma di buono, respiro nell'aria le piccole particelle nebulizzate di acqua che porta fino alla riva  e che delicatamente detergono  i miei  pensieri  azzerandoli,  trasportandomi così  in una atmosfera quasi irreale.  Parla il mare d'inverno, si esprime attraverso il rumore delle onde spumeggianti che si infrangono sugli scogli, sui moli, sulla nuda spiaggia,  un  rumore ovattato, continuo, ritmico al quale il mio  respiro si adatta.  Brilla il mare d'inverno, i raggi di un sole tenue gli donano calore e si riflettono sulla sua superficie che si fonde all'orizzonte con il cielo.  Mi piace il mare in inverno... mi fa stare bene.
(Photo by Riccardo Santin)

martedì 27 novembre 2018

Nascita e......rinascita

Dipingere è come esprimere su  di una tela i propri pensieri più nascosti,  io non so mai cosa ne esce, la testa sceglie i colori, che generalmente sono espressioni del sentimento del giorno o del periodo, e le mani li  lavorano.  Ciò  che mi  affascina ogni volta è quel senso di liberazione che avviene durante queste  mie elaborazioni. Di solito parto senza nessuna idea fissa ma, dopo le prime pennellate,  una specie di vortice nasce dal centro del mio corpo avvolgendomi quasi in maniera burrascosa,  è come se qualcosa si liberasse dentro di me fino a trasferirsi, attraverso le mie mani, sulla tela bianca o parzialmente colorata. Ad un certo punto tutto diventa facile, chiaro ed il soggetto prende una forma che generalmente non mi aspetto. Vedo la rinascita come un momento di vita importante, un periodo nuovo, un cambiamento che prende forma, una sorta di trasformazione. Il bruco che diventa farfalla è uno degli esempi che la natura ci regala. Un piccolo essere insignificante che diventa uno degli insetti più affascinanti in assoluto,  leggera,  colorata  e dotata di una eleganza unica sia nelle fattezze che nei movimenti.  I colori di base di questa tela buttati, mischiati, ruvidi ma pur sempre vivi sono la mia visione della vita, colorata,  piena di sfumature più o meno belle, a volte dura e difficile ma che, in ogni caso,  merita sempre  di essere vissuta. Il bruco è il nostro stato iniziale, si muove lentamente all'interno di essa e poi si trasforma in una farfalla  dando una nuova visione a tutto. Ci sono più farfalle perché nella vita ci sono, a mio parere, più rinascite,  alcune piccole e facili, altre grandi ed importanti. Lo so che leggendo queste parole nascono pensieri strani sul sottoscritto ma..........io la vedo così e come nei miei quadri......esprimo i miei pensieri liberamente.


sabato 7 luglio 2018

Dopo una lunga pausa,  dovuta ad un aumento dell'intensità della mia vita , mi ritorna la voglia di scrivere due parole.
Un gelato, momento di  refrigerio in una giornata caldo di questa strana estate, un gusto nostrano  dovuto alla presenza della mela,  elemento importante della nostra economia agricola, una produzione cosidetta a "km 0", anche se poi in realta è prodotto a parecchi km di distanza dal luogo del mio acquisto. Un semplice gelato che ha innescato una piccola discussione amichevole e professionale con la con la signorina che me lo ha consigliato ( tra l'altro una barman in gambissima) che mi ha chiesto con cosa avremmo potuto eventualmente abbinarlo. Certamente non verrebbe mai  in mente di unire un bicchiere di vino ad un gelato ma, siccome  io sono curioso e queste cose mi attraggono, il mio cervello "gustativo" si è istantaneamente messo al lavoro. Alcuni anni fa avevo comprato un vino, che alla fine non mi aveva poi così entusiasmato,  ed avevo deciso di lasciarlo fermo in  una specie di cantina purgatorio dove metto alcuni prodotti a stazionare in attesa che il tempo svolga la sua lenta azione.  Degustando con calma il gelato man mano si delineava l'idea di abbinarlo a questo vino che altro non è che un Moscato di Noto Passito del 2014 e che, secondo me, avrebbe dovuto essere al giusto punto di maturazione.  Il suo colore è diventato ambrato, molto più di quanto lo era all'inizio, la sua vivacità cromatica però è un chiaro sintomo della suo perfetto stato di salute e, senza nemmeno pensarci un secondo, apro la bottiglia! La dolcezza del passito, il suo gusto pieno ancora supportato da una buona acidità, il suo profumo che salendo dal bicchiere verso il naso libera note di miele, di frutta candita e il profumo della terra siciliana, già mi affascina. Il fatto di essere un po' fuori temperatura, leggermente più caldo di quanto avrebbe dovuto essere per una perfetta degustazione, mi ha permesso di ottenere un buon abbinamento creando con ilfreddo del gelato un piacevole contrasto termico, una unione di gusti dolci e di temperature diverse che in bocca si amalgano in un assoluto piacere gustativo.  Bene ora so che il mio vino è pronto dopo aver subito  la giusta elaborazione del tempo. Mi godo questo piccolo momento di pace e di gusto che questi due elementi, tra  l'altro  fatti  agli estremi della nostra penisola, un gelato prodotto con latte e mele valdostane ed un vino siciliano simbolo del paese da cui proviene, mi hanno regalato in questo pomeriggio di luglio.